chi sono, e forse perché

Intorno alla professione

Soprattutto scrivo. Narrativa, qualche poesia, articoli, comunicati, biografie in incognito, lettere per conto terzi e qualsiasi cosa per coloro che prima di telefonarmi stavano guardando il nuovo file word piangendo come bambini.

Ascolto. Quindi adoro, giornalisticamente parlando, l’intervista.

Maneggio libri. Ho sempre lavorato per questi utili e profumati contenitori di frasi quindi tuttora è quello il mio luogo privilegiato. Allora recensisco, promuovo, presento, oppure scrivo il mio, di libro. Racconti, un diario o cose ancora più piccole come i Tweet, questi ultimi cosiddetti (da me) letterari.

Sono della Vergine. La mia estetista astrologa, Virna, tenendomi un piede a mezz’aria mi ricorda che siamo dei precisini. Per gli amici allora penso gite a teatro o in campagna, cene a tema o stupidi giochi di società con premi, ma per lavoro organizzo Eventi Culturali, Convegni e Presentazioni di Libri.

Sorrido facilmente. Parlo, anche in pubblico, senza assumere Fiori di Bach. Allora mi occupo di ufficio stampa e comunicazione.

Mi piacciono gli animali, sono grata a loro per essere sul nostro cammino, per quanto hanno fatto per l’uomo e per quanto cercano di farci capire con quegli occhi. Allora con il mio asino Pablo propongo attività culturali. Sì sì, culturali. Tipo camminare al suo fianco e meditare in silenzio ascoltando il rumore dei suoi zoccoli, spazzolare il suo lungo pelo, offrirgli una carota e poi pensare a cosa è successo in noi e buttar giù due righe. E poi stare bene.

La formazione

Non sono laureata in lettere.

… …

Vabbè, non sono laureata. Oh, adesso sto meglio. L’ho detto! Però ho dato un bel po’ di esami, eh? Al Dams, e poi sì, anche a Lettere. Mi sembra sedici in tutto. E poi no, non ho terminato. Mi dispero ancora per questo, talvolta sogno corone di alloro che mi pungono dappertutto. La psicologa ha detto che è una cosa irrisolta, che non va bene per la mia salute mentale. Credo che abbia ragione, ci penserò. Per fare bella figura con la gente dico “Oh sì, ricordo di aver dato un esame all’università su questo argomento!” oppure “Questo finesettimana esco con gli amici dei tempi dell’università”. Il che è vero, intendiamoci.  Tanto quelli mica lo sanno che non l’ho finita.

I miei amici mi dicono “Tanto non sarebbe servito a niente, chettefrega”. Però loro sono tutti laureati.


Il resto. O almeno tre cose a cui tengo:

Uno. Mi piacciono i libri, che scoperta. Ma non credo che chi legge sia persona migliore degli altri. Anche se lavoro per l’ufficio stampa di una casa editrice non voglio dirvi bugie. Non è così. Non è detto. Eddai, lo sapete anche voi. Son balle quelle lì che diciamo sui social: se leggi sei uomo speciale. Ma per favore! Però per me leggere è bellissimo, bellissimo. Io alle mie due figlie ho sempre solo detto così, e poche prediche. Oggi sono ottime lettrici (e loro si stanno anche laureando!).

Due. A dispetto di questa buffonaggine che metto in atto nel presentarmi sappiate che sono insopportabilmente precisina pignola, iperstrutturata e perfezionista sul lavoro. Posso risultare molto antipatica e qui, se solo dessi loro spazio ma me ne guardo bene, riceverei dagli amici quelli veri una carriolata di like.

I superficialismi insomma mi fanno venire il nervoso. Come i consigli non richiesti e anche una valanga di altre cose, a dire il vero.

Ma. Ma c’è un sacco di roba meravigliosa che mi fa adorare il mio lavoro e nientepopodimenoche la vita tutta.

Quindi se mi chiederete di scrivere per voi sarà passione sempre, e puntualità.

(E poi vado a far shopping)